Il destino del calamaro
Carlo Fattori si sveglia in un reparto di terapia intensiva e non ricorda come ci sia arrivato. Carlo è nato in una famiglia borghese di Milano; figlio unico, sin da piccolo è animato dal desiderio di possesso. Laureato in Economia e Finanza, ha frequentato un master ad Harvard, dove ha fatto amicizia con Josè, un enigmatico studente colombiano di Cartagena. Dopo qualche anno, Josè lo invita a Cartagena per una breve vacanza; al momento di ripartire, Josè gli chiede di portare un pacchetto ad un socio in affari di Milano. Al suo arrivo, il socio milanese non c’è e il pacchetto rimane nelle sue mani. L’occasione appare imperdibile e Carlo, dopo essersi impossessato degli smeraldi, organizza un sistema di società, gestendole con metodi sbrigativi e violenti.
Tempo dopo, Carlo scopre che Josè fa parte della criminalità organizzata, dedita al traffico illecito di smeraldi. Arriva a Josè la notizia che gli smeraldi non sono mai arrivati nelle mani giuste. Josè decide di vendicarsi e si affida a Ramòn, il suo segretario. Dopo una serie di attentati andati a vuoto, a fine 2019 arriva il Covid-19 e il lockdown blocca tutto. Riuscito a scampare ai tentativi di ucciderlo, Carlo capisce che ormai l’unica maniera per sfuggire a José è sparire dalla circolazione. Quintero scopre di una vecchia relazione fra Carlo e la sua segretaria e riesce ad estorcerle le informazioni per accedere ai conti bancari di Carlo. Carlo ormai è braccato dagli uomini di Quintero. Facendosi scudo persino di un corteo No Vax per le strade di Milano, riesce a rifugiarsi a casa di Melissa, dove, dopo alcuni giorni, accusa i sintomi del Covid e viene ricoverato in terapia intensiva. Un finto medico raggiunge Carlo in terapia intensiva: è Ramon, che lo uccide. Qualche mese dopo, a Cartagena, Ramòn, corrotto da un cartello rivale, organizza anche l’uccisione di Josè per prenderne il posto. Don Miguel Carrasco chiude i conti uccidendo anche Ramòn.