Ma i giardini si facevano aspettare.
Baresi immaginari al di là della ferrovia
Diciotto racconti compongono la raccolta. Si svolgono tutti a Bari e sono ambientati generalmente negli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
In “Canaglie nascoste” un padre, Dante, decide, col tacito accordo della moglie Domenica, di fare una gita in campagna coi figli Francesca e Luigino; ma la gita è un pretesto che nasconde l’intenzione di disfarsi del cane. Dante pensa di aver predisposto ogni cosa con cura, ma la reazione della figlia maggiore Francesca lo spiazza e genera una catena di eventi che sfuggono al controllo dell’uomo che credeva di avere “tutto sotto controllo”.
In “Peripezie di una collana”, Luciana, una signora benestante, è convinta di vedere, al collo di una ragazza sconosciuta, la collana che aveva smarrito anni prima. Con l’aiuto della nipote Erminia, si rivolge a una “tuttofare”, Rosangela, in grado di svelare, appunto, le “peripezie” vissute dalla collana.
In “Destino di una casa”, un bambino particolarmente sensibile, Livio, avverte che nella casa dov’è andato a vivere coi genitori si cela un mistero, che gli adulti sembrano conoscere. Alcuni “segni” che si vanno accumulando convincono sempre più il bambino che “i grandi” gli nascondono qualcosa.
Protagonista di “Salvare la dignità” è Mariuccio, un uomo che in passato era un commerciante solido e che è diventato, da anziano, un mendicante che cerca di difendere l’unico patrimonio che ancora gli resta: la sua dignità.
In “Storie di balconi” un giovane, Sandro, ritorna nell’ampio cortile di un condominio dove non metteva piede da anni e, oltre ai ricordi che quel posto gli risveglia, ha modo di rivivere vicende che un ciarliero giardiniere rievoca.
“Tempesta per futili motivi” racconta di un movimentato pranzo di battesimo in occasione del quale due “clan” familiari si affrontano, portando a galla reciproci rancori e insofferenze.