Ritorno alle origini

Al di là degli occhi, al di qua del cuore.

Un viaggio, o meglio un percorso di vita, in cui il protagonista, ancora fanciullo, affronta svariate tematiche contemporanee, attraverso degli incontri.
Gli episodi, che si snodano lungo il tragitto per raggiungere il parco, vengono estremizzati ed affrontati in chiave ironica, invitando il lettore ad una riflessione. Tra gli argomenti trattati: la difficoltà degli adulti di districarsi dagli impegni quotidiani, i disturbi ossessivi compulsivi, gli influencer, l’importanza d’apparire, il valore della felicità e la perdita d’immaginazione.
A tutto ciò si contrappone l’esaltazione della visione fanciullesca ed il porto sicuro; il luogo dove il protagonista è al sicuro e felice.
Segue un salto temporale, in cui il fanciullo, ormai uomo, complice di una visione limitata, piomba inconsciamente in una sorta di labirinto. Desolato ed apatico con il resto del mondo, fa naufragare anche le poche certezze che possiede, tra cui il rapporto sentimentale con la sua fidanzata.
Il cambiamento di rotta avviene quando l’uomo, inaspettatamente, decide di fare ritorno nel paese d’origine, dove ha inizio un viaggio introspettivo.
Nella città natale, l’uomo guidato dall’istinto ripercorre lo stesso tragitto effettuato nella fanciullezza e mediante nuovi e vecchi incontri riscopre i valori ed i doni, che scioccamente aveva accantonato.
Un nuovo sguardo e una maggiore consapevolezza portano l’uomo ad abbandonare i soliti schemi mentali ed abbracciare una nuova chiave di lettura sulla vita; riscoprendo un linguaggio autentico: quello del cuore.

Citazioni:
“Noi umani non possediamo le ali perché siamo anime libere fatte per volare, non con il corpo, ma con il cuore”.
“Né il buon senso, né la ragione, potrà mai prevalere se con il cuore non si capisce cosa vuol dire fare del bene”.
“Non temere, se conosci la tristezza, è perché hai già conosciuto la felicità, forse non è necessario che te la porti qualcuno, basta solo ritrovarla”.