Open. La mia storia
Recensione di Open. La mia storia
Open è qualcosa di più di una autobiografia. È un racconto teso e avvincente che trascina il lettore in una vicenda reale. Spesso si pensa ai personaggi famosi come estremamente fortunati e soprattutto felici.
Questo libro è invece la dimostrazione di come il concetto di successo sia subdolo e come essere famosi non corrisponda con l’essere felici.
Ho iniziato a leggere questo libro perché ne avevo sentito parlare molto bene. Strano che la critica giudichi positivamente l’autobiografia di un personaggio famoso, tanto più di uno sportivo. In realtà gran parte del merito è del vero autore, J. R. Moehringer, non citato in copertina. Moehringer non è uno qualunque, tant’è che è stato vincitore del premio Pulitzer. E nella costruzione della storia si vede chiaramente che c’è la mano di uno che sa il fatto suo.
Agassi dunque ha il pregio di mostrarsi nella sua veste reale: una persona simile a tante altre, costretta a diventare famosa a causa di un padre che non avrebbe accettato un figlio comune. Un dramma che si consuma lungo le pagine di una vita intensa e sregolata.
Per me che negli anni della mia giovinezza l’ho amato come tennista, è stata una vera rivelazione che mi ha aperto un mondo su ciò che significa essere dei personaggi famosi.
Descrizione di Open. La mia storia
«Odio il tennis, lo odio con tutto il cuore, eppure continuo a giocare, continuo a palleggiare tutta la mattina, tutto il pomeriggio, perché non ho scelta… Continuo a implorarmi di smettere e continuo a giocare, e questo divario, questo conflitto, tra ciò che voglio e ciò che ettivamente faccio mi appare l’essenza della mia vita…»
Andre Agassi
Uno dei più grandi campioni di tennis di tutti i tempi si racconta senza pudore in un memoir che ha fatto scalpore nel mondo, non solo in quello del tennis, ed è diventato un caso editoriale senza precedenti.
Un padre ossessivo e brutale che lo vuole numero uno al mondo a ogni costo. Gli allenamenti a ritmi disumani, contro il «drago» sputapalle. La solitudine assoluta in campo che gli nega qualsiasi forma di gioventú. E poi una carriera da numero uno lunga vent’anni e 1000 match. Punteggiata da imprese memorabili ma anche da paurose parabole discendenti. Con l’avversario di sempre: Sampras. E chiacchierati matrimoni: Brooke Shields e Steffi Graf. Una vita sempre sotto i riflettori. Ma non senza dolorosi lati oscuri.