Potere alle parole di Vera Gheno
Recensione di Potere alle parole di Vera Gheno
Potere alle parole di Vera Gheno un libro che ci è piaciuto tantissimo. Non solo un manuale, non solo un saggio, ma un racconto trasversale di che cosa sia la lingua e di come funzioni la nostra lingua.
Già perché l’italiano è una lingua che, come ci spiega la sociolinguista, solo dagli anni ’60 del secolo scorso ha iniziato ad essere parlata dalla quasi totalità degli italiani, mentre per secoli è rimasta cristallizzata nella lingua degli scriventi. Ciò ha fatto sì che negli ultimi decenni abbia avuto una evoluzione rapidissima, in quanto in poco tempo ha compiuto quel percorso evolutivo che altre lingue, come l’inglese, hanno avuto il tempo di fare in secoli.
Ecco, allora, che il compito del linguista non è quello di dare prescrizioni, quanto di osservare l’evoluzione, sacrosanta, della lingua: come dice Gheno, una lingua che non si evolve è una lingua morta.
In questo racconto, avvincente quanto un romanzo, Vera Gheno risponde a tutta una serie di interrogativi che spesso ci facciamo attorno alla lingua, spesso spiegando i fenomeni linguistici con aneddoti o esempi illuminanti. Non mancano, poi, i riferimenti alla lingua dei social e a come utilizzarla e alla questione “femminile” della lingua, di cui abbiamo già parlato in un articolo sullo schwa nei libri.
Insomma, non un manuale prescrittivo su come scrivere correttamente, ma una guida su come approcciarsi alla nostra lingua e su come affrontare i dubbi, senza essere grammarnazi.
- Per chi è consigliato: Per tutti coloro che amano la nostra lingua, che vogliono proteggerla senza essere grammarnazi e che vogliono capire i processi che stanno dietro alla comunicazione.
- Per chi è sconsigliato: Per chi vede la lingua come un codice asettico che deve rimanere intonso e per i grammarnazi.
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Descrizione di Potere alle parole di Vera Gheno
Che cosa penseremmo del proprietario di una Maserati che la lasciasse sempre parcheggiata in garage pur avendo la patente? E di una persona che, possedendo un enorme armadio di vestiti bellissimi, indossasse per pigrizia sempre lo stesso completo? Queste situazioni appaiono improbabili; eppure, sono esempi dell’atteggiamento che molti hanno nei confronti della propria lingua: hanno accesso a un patrimonio immenso, incalcolabile, che per indolenza, o paura, o imperizia, usano in maniera assolutamente parziale.
Anche se l’italiano non ha bisogno di venire salvato, né tantomeno preservato, è pur vero che dovremmo amarlo di più, perché è uno strumento raffinatissimo, ed è un peccato limitarsi a una frequentazione solamente superficiale.
Perché conoscerlo meglio può essere, prima di tutto, di grande giovamento a noi stessi: più siamo competenti nel padroneggiare le parole, più sarà completa e soddisfacente la nostra partecipazione alla società in cui viviamo. Vera Gheno si fa strada nel grande mistero della lingua italiana passando in rassegna le nostre abitudini linguistiche e mettendoci di fronte a situazioni in cui ognuno di noi può ritrovarsi facilmente. E ci aiuta a comprendere che la vera libertà di una persona passa dalla conquista delle parole.