Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro 2021

Vibo Valentia: capitale del libro 2021

La speranza era tanta, ma, fino al momento della proclamazione, nessuno ci credeva davvero. Vibo Valentia Capitale italiana del libro 2021 è una grande notizia, non solo per la sindaca Maria Limardo e per tutta la popolazione di Vibo, ma anche per tutto il Sud Italia.

Del resto, la narrazione che vuole sempre il Nord più avanzato e più culturalmente elevato in questi mesi ha avuto motivo di cominciare finalmente a sgretolarsi. Non si tratta di una guerra Nord-Sud, ma dell’orgoglioso tentativo di dare anche al Mezzogiorno la possibilità di riscattarsi e di ottenere la considerazione che merita e che spesso non riesce ad ottenere.

Ed è con gioia che Dario Franceschini, Ministro della cultura, ha annunciato in diretta live sul sito del Ministero, assieme al Presidente della Giuria, Romano Montroni, la bella notizia: Vibo Valentia per tutto il 2021 sarà la Capitale Italiana del Libro.

Vibo Valentia proclamata Capitale Italiana del libro

Il premio è stato istituito per la prima volta nel 2020 proprio dal Ministro Franceschini. L’anno scorso non c’era stato il tempo per seguire tutta la prima procedura, quindi era stata proclamata Chiari, cittadina in provincia di Brescia dove da 18 anni si tiene la Rassegna della Microeditoria. Quest’anno invece sono state diverse le città che hanno potuto partecipare a questa manifestazione: Ariano Arpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena, Pontremoli e, appunto, Vibo Valentia.

Le motivazioni con cui è stata scelta proprio Vibo come Capitale Italiana del libro riguardano la qualità delle iniziative, la chiarezza con cui sono state proposte ma anche il rigore e l’entusiasmo dimostrati. L’idea che ha convinto i giudici è stata quella di portare il libro nella vita delle persone: l’obiettivo è quello di utilizzare i fondi vinti attraverso questo premio con comportamenti virtuosi che possono modificare nel concreto la struttura sociale e portare veramente la popolazione ad avvicinarsi alla lettura. La soddisfazione della sindaca è stata veramente commovente: Maria Limardo non ha avuto paura di lasciare scorrere le lacrime e con la sua esplosione di gioia ha comunicato perfettamente il senso di riscatto che ha regalato questo premio. La sua grandissima emozione è testimonianza del suo convolgimento e del suo impegno nel cercare di migliorare la città e di portarla ad un maggiore livello di benessere sociale e culturale.

Il fatto che Vibo Valentia sia una città che spesso ha occupato le ultime posizioni nelle graduatorie oggi si trasforma nel desiderio di mostrare al mondo la bellezza del patrimonio culturale e le straordinarie risorse che questa città possiede. Ma soprattutto di permettere alle persone di recuperare fiducia e di acquisire la consapevolezza di appartenere ad un luogo che non merita una narrazione così negativa.

Il riscatto del Sud parte dai libri

Il fatto che Vibo Valencia sia stata nominata Capitale italiana del libro non è un evento solitario. Questa decisione segue la scia di altre città del Sud che stanno cercando in ogni modo di usare la cultura come mezzo per contrastare la povertà sociale e culturale.

È il caso, per esempio, della libreria La Scugnizzeria, situata a Scampia, uno di quei quartieri di Napoli tristemente celebri per fatti di cronaca. Il fondatore di questa libreria, che rappresenta un vero e proprio centro culturale, ha ricevuto nel 2010 come donazione la casa editrice Marotta e Cafiero. La scommessa su un prodotto, il libro, che sembrava non avere alcun tipo di futuro soprattutto in quest’area geografica, sta portando a casa nei grandissimi risultati.

Non è un caso il fatto che Stephen King abbia scelto questa piccola storia casa editrice per pubblicare il suo saggio guns uscito proprio in questi giorni. La speranza è che davvero la cultura e libri possano concretamente trasformarsi in un modo per cambiare la vita alle persone.