“Da quando sei qui” (Ed. Giunti): intervista a Ester Manzini
Ciao Ester e benvenuta su LibriConsigliati.com. Siamo molto emozionatɘ: il tuo romanzo Da quando sei qui è stato pubblicato da una CE big (Giunti): tu sei la prova vivente che è possibile pubblicare con una grande casa editrice senza raccomandazioni ma semplicemente grazie alle proprie capacità. La tua storia ci ha affascinatɘ. Vuoi raccontarcela brevemente?
La storia che c’è dietro questo romanzo… meriterebbe essa stessa di diventare un romanzo, per certi versi.
Premetto che non sono certo una novellina del mondo editoriale; ho pubblicato la mia opera prima ormai oltre quindici anni fa, poco più che ventenne, e da allora ho bazzicato l’ambiente, sia come autrice che come professionista. Conosco quindi il funzionamento del “dietro le quinte”, e so quali e quanto grandi sono gli ostacoli che un esordiente deve superare per fare il grande salto.
Ciò detto, però, sono sempre stata una “signora nessuno”, senza contatti di rilievo o amicizie importanti. Ho pubblicato diversi romanzi con piccoli e medi editori, e diversi anche il self, ma non ho mai ambito al ruolo di “fenomeno editoriale.”
Eppure questa lunga gavetta ha dato i suoi frutti. Faccio parte del collettivo letterario Lux Lab, che si occupa di autoprodurre romance LGBTQ+, e nel 2023 abbiamo partecipato per la prima volta al Festival del Romance Italiano. Una bellissima esperienza (già ripetuta con grande successo nel 2024) già di per sé, ma a cui si è aggiunto un evento inatteso. Sono infatti stata contattata da un’editor Giunti, che, dopo aver letto l’anteprima di un mio romance MM autopubblicato su Amazon, si è detta interessata a una collaborazione, nel caso avessi inediti in linea con il progetto editoriale.
Dire che ci sono rimasta di sasso è un eufemismo! Io, proprio io, che non ero e non sono nessuno, assistevo da protagonista al mitologico fenomeno dello scouting!
Ed è così che, qualche mese dopo, è arrivata la telefonata. Quella che mi informava che Da quando sei qui (che all’epoca aveva un altro titolo molto meno d’impatto!) era stato valutato positivamente.
In quel momento ho sentito realizzarsi un sogno. È stato l’inizio di una bellissima avventura!
Come dici tu stessa, sei stata “scoutata”. Mi verrebbe da dire: hai vinto, senza partecipare. Secondo te, quali sono gli elementi che hanno fatto sì che la tua scrittura spiccasse tra le altre?
A ben vedere, credo di aver partecipato eccome! Ho scritto tantissimo, pubblicato tanto, e a furia di “pasturare” ho trovato uno sbocco.
Credo che la ricetta del successo sia difficile da replicare. C’è di sicuro una parte di abilità, perché, pur con tutta la mia scarsa autostima, è chiaro che qualcosa di valore dev’essere stato notato, nel mio testo.
Poi c’è la presenza. L’ostinata permanenza sul mercato, che aumenta statisticamente le possibilità di essere visti.
E infine… non lo nego, un abbondante pizzico di fortuna è fondamentale!
Scrivo da tanti, tantissimi anni. Ho imparato qualche trucchetto basandomi sia su manuali che sulle reazioni del pubblico. E ho capito che una trama solida, personaggi di cui innamorarsi e una sana dose di ironia portano molto lontano.
Veniamo al tuo libro da poco uscito con Giunti. Da quando sei qui è la storia di un micologo bresciano che incontra un giovane milanese di buona famiglia, un rampante startupper in crisi da burnout, che si trasferisce in campagna per superare la crisi. Si tratta di una romcom MM, ovvero un romance che ha per protagonisti due uomini. Come nasce l’idea di questo libro?
Scrivo romance MM ormai da tempo, perché sono una romanticona nell’anima (anche se non sembra) e perché trovo che la letteratura LGBTQ+ possa più facilmente uscire dagli schemi predefiniti delle relazioni eteronormate senza “scombussolare” troppo il pubblico. Perché ci tengo sempre a dire che certo, scrivo per me stessa, ma pubblico per chi mi legge. E il target del romance MM è aperto, affamato di nuovi titoli, eccezionalmente pronto a supportare i creator.
L’idea è arrivata, come sempre, senza che l’abbia attivamente evocata. Sono io stessa una micologa, e nel bel mezzo del master che mi ha portata al conseguimento dell’attestato, mi sono ritrovata a pensare a come unire le mie più grandi passioni: la scrittura… e i funghi!
Il resto? Qualche risata, alcuni dei miei trope preferiti, un adorabile coprotagonista a quattro zampe e un’ambientazione ispirata ai luoghi della mia infanzia.
Tu stessa sei una micologa: è una professione molto particolare. Che cosa ti ha fatto amare i funghi e la natura tanto da dedicare uno studio così approfondito e da inserirlo nel tuo romanzo di punta?
Sono una creatura boschiva. Citando i protagonisti del romanzo, in passato ho rischiato di trovarmi incastrata nel ruolo di Riccardo, ma nel profondo sono Stefano. Fin da quando ero bambina sono andata in esplorazione tra faggi e castagni, accompagnata dai miei fantastici nonni, che erano appassionati quanto me. Quella passione contagiosa si è radicata, e da brava biologa con un passato da ricercatrice universitaria ho deciso di strutturare il mio interesse in maniera più seria e accademica. Il corso per diventare micologa è stata una delle esperienze più piacevoli della mia vita.
Nel tuo libro, oltre alla natura, all’abbandono della grande città per riscoprire la vita semplice di campagna e, ovviamente, all’amore, c’è anche il tema dell’anticapitalismo. Che ruolo svolge in questa storia?
Ho sperimentato quella vita. La frenesia, la fretta, lo sforzo fine a se stesso per progetti a cui non tenevo. Mi ha prosciugata, dopo tanti anni. Certo, ho avuto anche esperienze lavorative splendide, ma sempre in ambiti meno “tradizionali” di un ufficio.
Quando è arrivato il Covid, a braccetto con la nascita di mia figlia, mi sono trovata nella situazione di dover ripensare alla mia vita, a dovermi reinventare. Ho la fortuna di poter contare sul supporto della mia famiglia, e quella è stata l’occasione per rallentare e mettere ordine tra le priorità.
Di cosa avevo più bisogno? Di una sfolgorante prospettiva di carriera a ritmi intollerabili, con uno stipendio fisso a fine mese e il mal di stomaco ogni volta che suonava la sveglia? Oppure di qualcosa di più vicino a me, più faticoso per certi versi, ma infinitamente più soddisfacente?
Io ho scelto di diventare traduttrice, forte della lunga esperienza editoriale e della padronanza della lingua inglese. E poi di seguire il richiamo dei boschi. Il portafogli è più leggero, ma anche il cuore.
Ora che sei giunta a una casa editrice importante come Giunti, quali sono i tuoi obiettivi futuri? Hai già nel cassetto il prossimo libro o per il momento vuoi solo goderti questo successo?
Adesso che sono approdata a Giunti… si inizia a fare sul serio. I libri, scritti e da scrivere, non mancano mai: sono un’autrice prolifica, e soprattutto innamorata del processo creativo in quanto tale. Scrivere mi piace così tanto che lo faccio a prescindere dalla pubblicazione.
Qualche germe di progetti futuri in grande stile c’è, perché un nome importante come Giunti sul curriculum ha un certo peso. Per ora incrocio le dita… e aspetto, piena di speranza!
Tu che ora – immagino – puoi dire di avere realizzato un sogno, quali consigli ti senti di poter dare a chi desidera un percorso come il tuo nel mondo della scrittura?
Di continuare a scrivere. Di stringere i denti e trovare il piacere intrinseco nella scrittura stessa, senza pensare a sbocchi professionali, all’inizio. Il duro lavoro paga, sono qui per testimoniarlo. Le scorciatoie, se anche esistono, sono rare e inaffidabili, mentre l’impegno costante porta molto lontano.
È un cammino lungo e tortuoso, ma su cui si incontrano spesso compagni di viaggio meravigliosi, come le mie colleghe del Lux Lab. Supportarsi a vicenda, tra autori, è fondamentale: non ci si ruba la ribalta, ma si diventa reciprocamente una rampa di lancio verso le stelle.
Ringraziandoti per aver accettato di rispondere alle nostre domande, ti lascio uno spazio per aggiungere quello che vuoi. Grazie e in bocca al lupo per tutto.
Sono io a ringraziare per avermi accolta in questo spazio!
Scrivere è bello, leggere ancor di più. Ogni storia risponde a un bisogno, che sia di illuminazione o di semplice conforto. Divoratele in ogni loro forma, sono cibo per l’anima.
E quando andate nel bosco… stringete bene gli scarponi, e non dimenticatevi di portare un bastone 😉
Sinossi de “Da quando sei qui”
Stefano Colombera – camicia a quadri, barba selvaggia e modi ruvidi – ha bisogno di poco per essere felice: la sua baita immersa nel verde della Val Trompia, l’affetto del suo fedele compagno a quattro zampe Giorgio e le passeggiate nel bosco alla ricerca di funghi. Certo non dell’amore. Sono ormai passati quindici anni da quando ha chiuso il cuore a doppia mandata dopo un’unica, funesta giornata che ha visto sommarsi due dolori terribili, e oggi vuole soltanto godersi la sua solitudine. Peccato che l’abitazione di fianco alla sua, nella frazione isolata di Due Case, sia stata “finalmente” acquistata. E che il nuovo padrone di casa non prometta niente di buono. Riccardo Cattaneo, giovanissimo CEO di una startup di successo, è scappato da Milano con il proposito di recuperare la serenità perduta. Il suo è un burnout in piena regola, esploso a causa di tempi frenetici, un telefono che squilla di continuo e tre colleghi asfissianti. Seguendo il consiglio della sua psicoterapeuta, ha scelto di ritirarsi per l’estate in montagna. Ma per una creatura di città i ritmi della natura risultano imprevedibili, e a tirarlo fuori dai guai sarà proprio il suo nuovo vicino, scorbutico, taciturno e… irresistibile. Fra confidenze e incomprensioni, sotto lo sguardo benevolo di qualche cielo stellato, Stefano e Riccardo, così diversi, scopriranno che la musica dei loro cuori è, in fondo, più simile di quanto possano pensare. Un esordio romance M/M ironico e toccante per chi ama le connessioni autentiche, talvolta impacciate ma, soprattutto, molto piccanti.
Chi è Ester Manzini
Ester Manzini è nata in provincia di Novara nel 1985. Dopo la laurea in Scienze biologiche ha conseguito un dottorato di ricerca in Ecologia e un master in Micologia. Ha lavorato nel mondo della comunicazione come copywriter e sceneggiatrice di videogame e oggi si occupa di traduzioni. Fa parte del collettivo letterario femminile Lux Lab, che produce romance queer dedicati ai sentimenti in ogni sfumatura dell’arcobaleno LGBTQ+.