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Contrastare il potere di Amazon libri: la proposta francese

Lo sappiamo bene: Amazon libri ha ormai sbaragliato la concorrenza non solo per le vendite online ma ha avuto un effetto particolarmente dannoso anche per le librerie fisiche, impossibilitate a contrastare lo strapotere del colosso americano.

In questo settore più che in altri gioca un effetto determinante il fatto che Amazon non faccia pagare spese di spedizione, almeno sopra una certa cifra o per chi ha l’abbonamento Prime.

Se questo avviene in Italia, non è che negli altri paesi le librerie se la passino meglio. Proprio per questo, in Francia è allo studio una proposta di legge per salvaguardare le librerie dal colosso americano di Bezos.

Francia: Amazon libri e la spedizione gratuita vietata

Promotrici del progetto di legge per contrastare lo strapotere di Amazon libri sono la senatrice Laure Darcos e la deputata Géraldine Bannier, la prima esponente del partito conservatore Les Républicains e la seconda di MoDem, movimento democratico iscritto al partito democratico europeo.

Il progetto di legge è stato studiato in modo tale da inserire una norma che obbligherebbe chi vende on line a chiedere un contributo per una spesa di spedizione minimo, escludendo di fatto la spedizione gratuita offerta da Amazon libri.

Secondo gli ideatori di questa norma verrebbe meno il vantaggio di Amazon che, usufruendo proprio della spedizione gratuita, conquista moltissimi lettori che possono avere i libri direttamente a casa senza spese aggiuntive.

In realtà, in Francia non sarebbe una legge nuova perché esiste già una norma, emanata nel 2014, che vieta le spedizioni di libri gratuite. Tuttavia, Amazon libri l’ha facilmente aggirata, proponendo spedizioni nazionali a un solo centesimo.

Secondo i promotori della nuova legge, la situazione attuale violerebbe la legge Lang emanata nel 1981 in base alla quale i libri non possono subire cambiamenti di prezzi dai venditori ma solo gli editori possono stabilirne il prezzo. Poiché le spedizioni di libri possono variare sensibilmente, di fatto anche il prezzo subirebbe una modifica sostanziale che, in particolare nel caso di Amazon, la spedizione a un centesimo si configura come uno sconto sul prezzo totale rispetto a quei portali che fanno pagare correttamente le spese di spedizione.

Non solo Amazon: come hanno reagito gli altri store di libri online

Ovviamente la legge non è riferita esclusivamente ad Amazon ma interessa qualsiasi rivenditore di libri online, anche se nessuno può negare che la battaglia è stata costruita proprio per contrastare il colosso americano.

Tuttavia, gli altri principali venditori di libri, come Fnac e Leclerc, che senza dubbio dovranno osservare la legge al pari di Amazon, si sono mostrati favorevoli. Di fatto, imporre spese di spedizioni più consistenti ad Amazon li aiuta a poter reggere la concorrenza. Al contrario, Amazon libri non si è mostrato affatto favorevole all’iniziativa legislativa giustificando il suo disappunto con il fatto che le zone più rurali e lontane dalle librerie ne avranno un danno.

Se però si osserva che il mercato del colosso americano si concentra prevalentemente nei grandi centri urbani e in una fascia di popolazione privilegiata economicamente, sembrerebbe più che altro una scusa per non diminuire i guadagni.

Italia: come funziona la legge sul prezzo dei libri

Se in Francia il dibattito è aperto, ci si chiede come funziona in Italia la legge sui prezzi dei libri. Nel nostro paese le contromisure, non tanto o non solo contro Amazon quanto contro le grandi catene fisiche e online, sono state prese l’anno scorso con una legge che ha cercato di salvaguardare le librerie indipendenti.

Non era raro, infatti, vedere nei supermercati quando nelle grandi catene libri a prezzi molto bassi, tanto da fare una concorrenza sleale ai piccoli venditori.

Se la legge Levi del 2011 consentiva lo sconto fino al 15% in condizioni di normalità e fino al 20% in condizioni straordinarie, la legge 15 del 13 febbraio 2020 ha stato stabilito che il ribasso non può eccedere il 5%, se non per un mese all’anno, nel quale può raggiungere fino al 20%. Non solo interessati da questa legge, però, i libri pubblicati da almeno 20 mesi e acquistati dal negozio da almeno 6. Ciò significa che un libro con meno di due anni di vita è già considerato vecchio.

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