5 romanzi che parlano di calcio
Tra poche ore ci sarà la finale degli Europei di calcio, in cui l’Italia potrà provare a vincere il torneo dopo oltre cinquant’anni dall’unico successo in questa competizione.
Anche noi che ci occupiamo di libri siamo segretamente innamorati del calcio. Sebbene spesso si pensi erroneamente che libri e calcio non abbiamo nulla in comune, in realtà tra gli appassionati dello sport più popolare del mondo ci sono molti appassionati di libri. E viceversa.
Abbiamo pensato, allora, ai romanzi sul calcio. Non tanto le biografie di personaggi dello sport, quanto vere e proprie storie che abbiano una relazione con questo gioco. Ecco quelli che abbiamo selezionato.
Il calcio nei romanzi: è così raro?
Sì, bisogna ammettere che non sono numerosissime le storie ambientate nel mondo del calcio e, a dirla tutta, nemmeno nel mondo delle sport. Esistono però degli esempi celebri, che abbiamo voluto ricordare proprio in concomitanza con la finale degli Europei.
1. Febbre a 90° di Nick Hornby
Tra i romanzi sul calcio non può certo mancare il celeberrimo Febbre a 90° di Nick Hornby. Romanzo d’esordio del grande scrittore, è un racconto divertente è parla della grande storia d’amore tra il protagonista e la sua squadra del cuore. Con il suo solito piglio ironico, Hornby coglie nel segno raccontando piccole manie e comportamenti tipici in cui molti di noi possono perfettamente immedesimarsi.
Sinossi
Raccontando la sua storia di tifoso, Nick Hornby ci descrive i multiformi aspetti di un’ossessione: le abitudini, i riti, i tic, i sogni, le depressioni di un assiduo frequentatore di stadi. I molti appassionati del calcio possono ritrovare in questo racconto una parte della loro stessa vita. Perché la febbre del calcio, a tutte le latitudini, sembra essere la stessa e sembra rispecchiare le venture e le sventure della vita privata.
2. Il centravanti è stato assassinato verso sera di Manuel Vásquez Montalbán
Un altro dei più bei romanzi sul calcio è quello giallo di Manuel Vásquez Montalbán, che ambienta una delle avventure del suo Pepe Carvalho mondo dello sport. E niente meno che nei Giochi Olipici del ’92, tenutisi a Barcellona.
Sinossi
«Perché avete usurpato il ruolo degli dèi che in altri tempi guidarono la condotta degli uomini, senza arrecare conforti soprannaturali, ma soltanto la terapia dell’irrazionale. Perché il vostro centravanti vi fa gestire vittorie e sconfitte dalla comoda poltrona di cesari minori: il centravanti verrà ucciso all’imbrunire». Per tutelare l’incolumità della star calcistica dal delirio di un folle, il presidente della società chiama in suo aiuto Pepe Carvalho, che si vede così costretto in una nuova avventura barcellonese, in una città sconvolta dai lavori e dalle speculazioni per i Giochi Olimpici del 1992.
3. Tre atti e due tempi di Giorgio Faletti
Probabilmente non è il romanzo di Faletti più conosciuto. Invece, è senza dubbio un libro che merita attenzione e, soprattutto, l’interesse di chi ama il calcio. In questo caso, può essere considerato un romanzo sul calcio sui generis. Il tema principale è infatti il calcio scommesse. Con la solita pacatezza della sua prosa e con arguti guizzi di narrazione, Faletti ci racconta in calcio in una realtà di provincia, che interpreta alla perfezione.
Sinossi
“Io mi chiamo Silvano ma la provincia è sempre pronta a trovare un soprannome. E da Silvano a Silver la strada è breve”. Con la sua voce dimessa e magnetica, sottolineata da una nota sulfurea e intrisa di umorismo amaro, il protagonista ci porta dentro una storia che, lette le prime righe, non riusciamo piú ad abbandonare. Con “Tre atti e due tempi” Giorgio Faletti ci consegna un romanzo composto come una partitura musicale e teso come un thriller, che toglie il fiato con il susseguirsi dei colpi di scena mentre ad ogni pagina i personaggi acquistano umanità e verità. Un romanzo che stringe in unità fili diversi: la corruzione del calcio e della società, la mancanza di futuro per chi è giovane, la responsabilità individuale, la qualità dell’amore e dei sentimenti in ogni momento della vita, il conflitto tra genitori e figli. E intanto, davanti ai nostri occhi, si disegnano i tratti affaticati e sorridenti di un personaggio indimenticabile. Silver, l’antieroe in cui tutti ci riconosciamo e di cui tutti abbiamo bisogno.
4. Papà, Van Basten e altri supereroi di Edoardo Maturo
Libro di esordio di Edoardo Maturo, è un romanzo sul calcio per bambini. Presentato al pubblico attraverso una campagna di crowdfunding con Bookabook, ha riscosso fin da subito un enorme successo, tanto che è stato poi seguito da altri romanzi ad esso ispirati, come Papà, Zanetti e altri supereroi e Papà, Del Piero e altri supereroi.
Sinossi
La squadra di calcio, si sa, è l’unica cosa a cui si rimane fedeli per tutta la vita. SuperPippo, FantaSheva, il Re Leone, il Genio, Re Carlo… tutti gli eroi del Grande Milan diventano personaggi di altrettante favole che un padre rossonero deve raccontare ai propri figli, se vuole che crescano sani, forti e soprattutto milanisti. Edoardo ricorda ancora la prima volta che suo padre lo portò allo stadio, permettendogli di realizzare il suo sogno di bambino di vedere dal vivo i suoi supereroi preferiti: Maldini, Baresi, van Basten… E così, quando nasce il piccolo Leo, Edoardo non può fare a meno di preoccuparsi del suo futuro di tifoso: e se del calcio a suo figlio non importasse? O, peggio: se sbagliasse squadra?! Decide quindi di trasmettergli fin dai primi giorni la sua passione: i cori rossoneri sono le sue ninne nanne, le fiabe della buonanotte raccontano le imprese dei migliori calciatori di sempre: SuperPippo e il suo fiuto per i gol, Kakà, il Bambino d’Oro, Rino detto Ringhio, Weah, il Re Leone… e naturalmente van Basten, la stella più luminosa dell’intero firmamento rossonero. In questi racconti, epici e teneri al tempo stesso, i supereroi del Milan tornano in azione.
5. Azzurro tenebra di Giovanni Arpino
In questo caso si tratta di un romanzo sul calcio che parte da una storia vera, ovvero la sconfitta dell’Italia ai Mondiali di Calcio del ’74 in Germania Ovest. Nonostante la presenza di molti campioni, la Nazionale italiana venne sconfitta al primo turno. Giovanni Irpino in questo romanzo dà una sua interpretazione dei fatti anche alla luce della situazione sociale del nostro paese.
Sinossi
Stoccarda, giugno 1974, Mondiali di calcio: nonostante campioni come Riva, Mazzola, Rivera, Facchetti e Zoff, la nostra nazionale viene eliminata al primo turno, in mondovisione e sotto gli occhi attoniti di migliaia di emigrati italiani. Protagonista autobiografico di Azzurro tenebra è un inviato speciale che si firma “Arp” e assiste alla disfatta insieme al giovane cronista-scudiero “Bibì”, come un Don Chisciotte del giornalismo affiancato dall’immancabile Sancho. Testimoni di un evento sportivo che presto assume i toni del grottesco, i due uomini sanno leggere in filigrana dentro quello che solo uno sguardo superficiale potrebbe archiviare come “niente altro che calcio”, e vi scorgono il destino desolante di un Paese già votato allo scacco e a un malinconico tramonto. Scritto a muscoli tesi, con estro espressionista, il libro, uno dei più belli e sofferti di Giovanni Arpino, si trasforma pagina dopo pagina nel glaciale referto di un doppio fallimento: la sconfitta sul campo e l’insufficienza estetica del gioco degli azzurri rispecchiano la generale carenza di etica e la miseria della condizione politica nel Paese.