Dov’è finita Audrey?
Recensione di Dov’è finita Audrey?
È il primo letto della Kinsella che ho deciso di leggere.
Ammetto di aver avuto qualche riserva verso questa scrittrice, forse a causa del fatto che i suoi libri di maggior successo fossero legati allo shopping.
Poi un giorno Dov’è finita Audrey? mi è stato consigliato da un insegnante di scrittura creativa, che me l’ha descritto come un ottimo esempio di costruzione narrativa.
Ho detto: perché no? in fondo ho letto Fabio Volo, perché dovrei essere così snob? E ancora una volta ho dovuto rendermi conto che essere snob nella lettura è un grande errore.
Si tratta davvero in un bel libro, ben costruito, frizzante e profondamente vero. La Kinsella affronta con delicatezza e grande umanità il tema del bullismo e racconta gli attacchi di panico in modo estremamente efficace, tanto che viene da chiedersi – con un pizzico di morbosa curiosità – se ne abbia sofferto anche lei.
Per quanto venga inserito nel genere Young adult, è un libro per ogni età, che racconta delle paure e di come, in fondo, facciano parte di tutti noi.
Descrizione di Dov’è finita Audrey?
Audrey ha 14 anni ed è da tempo che non esce più di casa. Qualcosa di brutto è successo a scuola, un episodio di bullismo che l’ha profondamente segnata e ora lei è in terapia per rimettersi da gravi attacchi d’ansia e panico che non le permettono di avere contatti con il mondo esterno. Per questo indossa perennemente dei grandi occhiali scuri, il suo modo di proteggersi e sfuggire al rapporto con gli altri. Il fratello invece è un simpatico ragazzino ossessionato dai videogiochi che, con grande disperazione della madre nevrotica, non si stacca un attimo dal suo computer e dal suo amico Linus che condivide la sua stessa mania. Ma quando Audrey incontra Linus nasce in lei qualcosa di diverso… deve poter trovare un modo per comunicargli le sue emozioni e le sue paure. Sarà questa scintilla romantica ad aiutare non solo lei, ma la sua intera famiglia scombinata. Dov’è finita Audrey? è un romanzo caratterizzato da una grande empatia in cui si ride tanto e ci si commuove e in cui Sophie Kinsella riesce magistralmente a alternare momenti di puro humour a momenti più seri e teneri con grandissima sensibilità.